ALLOTOUTIA DUMENMANC


Mi druuiđ baccos,
mi celta biccagnos,
donii me sonitus au bito gdonion,
emi caχte,
nouu mo tegis balma lugatos eđđi.
Mi gobas baccos,
mi ulatos biccagnos,
mnas me sonitus aud eianon legbutibo,
emi lumme,
nouu mo goili uolex croulegion
bađđi Andumni eđđi.
Mo colani are talaunan uoset,
mo anemu in nemesbo
etet samiton etentiin.
Abbanosamales uogdonii
ambime canont gausocantla anuidisias,
uome canont,
eion gutus gutus gausadias,
anminti dumenmanc
in eion cradiobo couilii uerlanobo.


ESILIO ED OBLIO


Sono un piccolo druida,
sono un minuscolo celta,
gli umani mi cacciarono dal loro mondo,
me misero,
ora la mia dimora è una grotta lunare.
Sono un piccolo fabbro,
sono un minuscolo principe,
le donne mi cacciarono dai loro giacigli,
me nudo,
ora il mio letto di piacere
è un giaciglio funebre nell’Abisso.
La mia carne giace sotto terra,
la mia anima nel boschi sacri vola come un volatile.
Subumani simili a scimmie
intorno a me intonano canti di scherno e di stoltezza,
mi deridono,
la loro voce è una voce di menzogna,
follia ed oblio
sono nel loro cuori ripieni di viltà.

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