APOCALISSE CONNETTIVA


Propaggini chimeriche di oscuri algoritmi
soffiano criptiche il loro tremito informativo
negli spin nucleari dei miei atomi esotici,
pixellizzandoli in qubit metastabili
come criptoparticelle di vento tachionico.
Linea retrograda degli eventi improbabili
che si oppone all'usuale flusso temporale,
quantizzando la stessa natura della Morte.
Una stella di vettori iperspaziali
collassa in caotiche masse gluoniche
in cui i quark gemono e urlano
accomunati da un fato di ebbra dannazione,
confusi in una poltiglia superconduttiva.
Discontinuitā vorticose e frattali
prorompono da googol di infiniti anomali,
ontologie frattali ineliminabili.
Mi elettrizzo al soffio d'annientamento
dei costituenti primi della materia-energia,
mentre un nuovo cosmo viene plasmato
dalla rovina dell'ordine fisico precedente.
E' la fine della natura corpuscolare degli enti
portento che prelude a una demoniaca apoteosi.
Sorge un nuovo Nero, un nuovo Abisso,
al cui confronto l'antica tenebra č LUCE.
Pozzi come sfregi nel continuum
sostituiscono spirali di stelle e nebulose,
portali di terrore si aprono, pieghe dimensionali
da cui un nuovo predatore fa capolino,
come un inaudito, ermetico Demiurgo.